Buona Pasqua dal Centro culturale don Mazzolari: Gesù è vivo!
"Perchè cercate tra i morti colui che è vivo?"
Mi riferisco precisamente alla parola decisiva, forse la più bella, la più affascinante: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?». Questa parola è l'esperienza cruciale dell'esperienza cristiana, è la parola cruciale per quella piccolissima comunità che dalla Pasqua era chiamata a nascere, è la parola cruciale della fede. A questo Paolo ha dedicato un capitolo straordinario nella prima lettera ai Corinzi (cap. 15): «Senza la risurrezione vana sarebbe la nostra fede». Questa che è la parola decisiva, l'arco portante di tutta l'esperienza cristiana, la certezza su cui l'insieme poggia, anche questa parola decisiva è affidata a discepoli fragili e a donne confuse dall'emozione e dalla gioia. Che anche questa parola, da cui dipendono le sorti del futuro, di un'immagine di senso della vita, non sia imposta con potenza, con forza, non sia affidata a gesti o a scenari che la impongano, che sia affidata alla fede fragile. di uomini che già avevano ceduto e sia consegnata allo stupore, ancora confuso e incredibilmente vivo di donne che hanno trovato scoperchiata la tomba, rivoltata la pietra, è veramente una cosa incredibile. Anche qui la logica della Pasqua del Signore non si smentisce: è dono straordinario affidato alla libertà di uomini e di donne, affidato alla loro fragilità. Dentro una Parola così si intravede realmente la possibilità di una chiamata. E si intuisce seriamente che ha senso porsi la domanda che poi nella vita si potrebbe rivelare come decisiva, indipendentemente dalle scelte di vocazione che si compiranno. Questa Parola è affidata anche a me perché io torni in città di corsa e la racconti e la condivida con altri. Anche a me che sono tra questi uomini o donne fragili. Anche attraverso di me può correre di bocca in bocca la parola della Risurrezione, la consapevolezza che l'avvenimento di Gesù di Nazareth si consuma con un sepolcro vuoto, con una pietra ribaltata, con un ritorno definitivo alla vita. Questa è veramente la parola che merita il massimo dell'accoglienza e dell'ospitalità. Occorre uno sguardo penetrante per accogliere il senso della Pasqua cristiana, per intravedere che cosa vuol dire lasciarsi coinvolgere dai segni, dai ritmi in una liturgia carica di suggestione e di profondità. (don Franco Brovelli)